Tanti bazar e negozi di prodotti tipici per la cultura del Marocco aprono a Torino, ovviamente innanzitutto intorno a Porta Palazzo, ma poi in tutta la città. Una novità molto interessante possono rivelarsi per Torino"i
negozi di seddari,
tappezzieri e falegnami marocchini che si sono aperti al nuovo
mercato torinese, grazie alla crescente domanda di salotti
tradizionali marocchini e non solo da parte di magrebini, ma anche da
parte di africani di altre nazionalità e raramente persino da
italiani. Si tratta di divani di gommapiuma durissima e spessa,
rivestita di tessuti sgargianti e appoggiata direttamente al
pavimento su altrettanto sgargianti tappeti, o su basi di legno
massiccio, generalmente smaltato. Riempiono interamente nella loro
lunghezza le tre o quattro pareti della stanza deputata a ricevere
gli ospiti, che in Marocco è spesso molto grande e preferibilmente
non una sola, mentre in Italia si devono adattare agli spazi in
genere angusti degli alloggi e difficilmente arredano più di una
camera, che sostituisce il salotto italiano. Possono fungere anche da
comodi letti singoli. Sono ricoperti di cuscini spesso durissimi di
tutte le dimensioni, sempre nelle tonalità scelte per il salone. Se
ne trovano diversi esempi nel negozio di Abdelhaq, falegname e
tappezziere originario di Khouribga: l'ha trasferito da poco dove c'è
pure il laboratorio al n.4 di corso Brescia e prende ora il nome di
'Salone Dari' (S'dari!). Colori sgargianti, gommapiuma ricoperta di
stoffa fucsia, divani azzurri e neri brillanti, tessuti vellutati
arancioni, verdi, bordeaux, rossi, viola, strutture in legno smaltato
lucido con decorazioni astratte, greche geometriche e floreali,
mobili anche molto elaborati e barocchi, arabeschi fatti a mano,
campioni di tessuto damascato quasi psichedelico, verde nero argento,
viola rosa argento, arancio viola argento, rosso e oro, nero e oro...
“L'attività
è aperta da sei anni e in città siamo almeno in tre a produrre
seddari”,
confida Abdelhaq. Personalmente ne ho potuti contare quattro, dal
falegname di via Malone all'angolo con corso Palermo in Barriera,
fino a Porta Palazzo, dove oltre al Salone Dari ce n'è uno in Lungo
Dora Napoli e uno in via Priocca (ora trasformato in un bazar, ma per uno che chiude se ne apre un altro: il Salone di El Ajbali in via Pisano 5, proprio vicino a quello appena trasformato in bazar: risponde al n. 3888647190 e si presenta davvero bene, pieno di colori e modelli!).
“La
mia clientela è al novanta per cento marocchina, adesso qui a Torino
vanno maggiormente i divani che assomigliano a quelli italiani, hanno
la spalliera e sono completamente imbottiti”, evidenziando una
certa contaminazione culturale dei salotti! “Il seddari
tradizionale va meno, mentre in Marocco tiene ancora. Ma a Torino le
case non sono adatte a quelli estesi su tutte le pareti delle sale e
richiedono piuttosto i divani con la spalliera”, conclude.
Produce
tre o quattro salotti al mese, dice di lavorare abbastanza nonostante
la crisi.(Ultimamente il lavoro per Abdellaq è aumentato, fortunatamente, ed è diventato il principale produttore di Seddari di Torino, nda) Ormai pochi comprano il salotto direttamente in Marocco e
vengono a Torino anche clienti dal resto del Piemonte. Un seddari
completo di cuscini, base in legno, spessa e robusta gommapiuma,
tessuti damascati, cuscini in vece di spalliera a muro e laterali,
può costare da cento a centocinquanta euro al metro. Quelli di nuovo
modello all'italiana sono più cari e valgono circa duecento euro al
metro. Molti comprano anche un trapuntino spesso di velluto per
difendere il tessuto dalla rapida usura.
Quando
si fa visita ad Abdelhaq si deve sperare non ci siano già delle
clienti. In quel caso il tempo di attesa si prolungherà
all'infinito, potendosi nel frattempo osservare l'evidente piacere
del momento da parte delle esigenti acquirenti: discuteranno
animatamente, si faranno mostrare un'infinità di campioni di tessuti
diversi, non andranno facilmente d'accordo sul modello, tratteranno
sul prezzo di ogni componente e chiacchiereranno di tutt'altri
argomenti per prolungare al massimo l'eccitante pomeriggio nel Salone
Dari". Da Torino è Casablanca.
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