"(...) 22,25. I Bagni Pubblici di Via Agliè sono chiusi, ma noi abbiamo un
appuntamento con Erika, la direttrice, che è innamorata del quartiere e
ne parla come un napoletano parla di Maradona. Poi ci fa visitare i
locali e spiega: “Questo posto noi lo chiamiamo ‘Centro interculturale
di quartiere con servizio docce’. La cosa nasce nel 2006 con l’emergenza
freddo e le Olimpiadi. Oggi abbiamo una media di 60 persone al giorno,
d’estate di meno, d’inverno di più: pagano 1,75 Euro e hanno a
disposizione una doccia con spogliatoio per mezz’ora. Inoltre al piano
di sopra abbiamo creato una rete di servizi: uno sportello di
accoglienza, uno studio di registrazione, una sartoria e uno spazio per
le nostre iniziative: mostre, feste, incontri di cucina, presentazione
di libri, insomma un calendario per cercare di far uscire la gente di
casa.” Ed esce? “Certo.”
22,46. Via Montanaro. Da poco più di un anno ha aperto il Marrakech.
Atmosfera calda, musica araba, tappeti, arazzi, tende, tessuti. Il menù
offre msemmen, couscous, tajine, séffa, zaalouk e altre specialità
marocchine. Ahmed sta al bancone, la moglie in cucina: “Perché ho aperto
in Barriera? Semplice: Perché la mia famiglia era già qui.” Quella di
Torino è la prima comunità marocchina d’Italia: per chi vuole
approfondire esiste un bel libro, “Torino è Casablanca” di Emanuele
Maspoli (Ananke)"...
da Barriera, la periferia che parla mille lingue, di Enrico Remmert, La Stampa 1 luglio 2013
Torino è Casablanca letto da....
Luigi Monti su Gli Asini e Lo StranieroVera Schiavazzi su Repubblica Torino
Riccardo Marchina su Conexion e Corriere di Chieri
Giorgio Malavasi su Gente Veneta n. 4 del 26 gennaio 2013
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Porta Palazzo, foto di Fausto Fabbri |
Barbara Bertoncin/ Sarah Baldiserra su Una città n. 203 IV 2013
Marcella Rodino/Mourad Lakhouadra di Istituto Paralleli per il format Mowaténun: un video su youtube
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